Curiosità-Nel Segno della Taranta

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Curiosità

Notte della Taranta

La Notte della Taranta si svolge in Salento, terra natia della "pizzica". Pur dedicata a questa musica tradizionale, la Notte della Taranta accoglie la contaminazione con altri linguaggi musicali, dal jazz al rock, passando per la  sinfonica. Fulcro di tutto resta però il suono del tamburello. Il suo ritmo "è chiave essenziale per ritrovare il centro di noi stessi, per essere pronti ad intraprendere una ricerca che non terminerà mai", si legge sul sito della manifestazione. La pizzica è una danza popolare tipica del Salento (ma anche della provincia di Taranto, della Bassa Murgia e del materano): le sue prime tracce scritte si trovano nel XVIII secolo, ma si ritiene che le sue origini risalgano a epoche molto più lontane. Questo tipo di musica, eseguita in forma accelerata, veniva utilizzato come una sorta di "esorcismo musicale", durante alcuni riti volti a curare le donne "tarantate": il tarantismo, una sindrome culturale di tipo isterico, veniva nel Sud Italia collegato al morso di una specie di ragni durante il periodo della mietitura.  
 

NOTTE DELLA TARANTA: LA STORIA

 La prima edizione della Notte della Taranta si è svolta nel 1998, su iniziativa dell'Unione dei Comuni della Grecia Salentina e dell'Istituto "Diego Carpitella". Nel 2000 il festival è diventato itinerante, proponendo una rassegna di gruppi più rappresentativi della scena della pizzica salentina. Ad oggi sono quindici i comuni coinvolti nella manifestazione: Corigliano d'Otranto, Sogliano Cavour, Zollino, Cursi, Sternatia, Martignano, Carpignano Salentino, Calimera, Alessano, Soleto, Cutrofiano, Galatina, Martano e Melpignano, sede del Concertone. L'evento nella sua totalità riesce a radunare oltre centomila spettatori per tutta la durata del festival. Altra tappa importante della Notte della Taranta è la formazione dell'Orchestra popolare, nata nel 2004 ad opera di Ambrogio Sparagna. Nel 2010 tutta l'organizzazione della Notte della Taranta è a cura dell'omonima fondazione. Da quel momento il Concertone di Melpignano, paesino in provincia di Lecce, ha attirato numerosi artisti noti in tutto il mondo.

La pizzica pizzica (detta anche pizzica) è una danza popolare presente fino agli anni 1970 in Puglia (nelle province di Lecce, Brindisi, Taranto, Bari) e in Basilicata (province di Matera e parzialmente nella provincia di Potenza). Il suo nome in molte località si intreccia e si confonde col nome più noto di tarantella, questo sia sul piano musicale sia su quello coreutico. 

La pizzica pizzica fa parte della grande famiglia delle danze di tradizione denominate tarantelle, come si usa chiamare quel variegato gruppo di danze diffuse dall'Età Moderna nell'Italia meridionale e centrale

 

La prime due fonti scritte, di cui si ha finora conoscenza, risalgono al XVIII secolo (1779 Pigonati e 1797 Ferdinando IV di Borbone), con riferimento a osservazioni del ballo rispettivamente a Brindisi e a Taranto. Il 20 aprile 1797 la nobiltà tarantina offrì al re Ferdinando IV di Borbone una serata da ballo in occasione di una sua visita diplomatica nella città. Il testo parla di "pizzica pizzica" come di una "nobilitata tarantella". Entrambe le forme però parlano di un ballo a contraddanza. Solo nei primi decenni del XIX secolo la pizzica pizzica assume un aspetto simile a ciò che è testimoniato in tutta l'area a memoria d'uomo, cioè una danza di coppia. Già dal XVIII secolo la pizzica si è legata alle pratiche terapeutiche coreomusicali del tarantismo, ma è accertato che dal XIV secolo in poi musici e tarantolati hanno adoperato per curare e curarsi dal veleno di tarantole e scorpioni le danze locali del periodo, che si sono alternate, succedute, o adattate, lungo il corso dei secoli. Alcune di queste danze (moresca, spallata, catena, pastorale, ecc.) hanno avuto un'ampia circolazione ben oltre l'area pugliese e lucana. La pizzica pizzica, dunque, era essenzialmente una danza ludica dei momenti di festa e di convivialità sociale, ma veniva praticata durante i rituali terapeutici dai morsicati (veri o presunti) dalla tarantola Lycosa tarantula.

Nella stessa area della pizzica pizzica si è continuata a praticare anche la tarantella, tant'è che oggi è difficile anche da parte degli anziani percepire la differenza tra le due danze, sia sotto l'aspetto musicale sia coreutico. La pizzica è stata eseguita da molti strumenti musicali: dalla zampogna sino ai primi decenni del XIX secolo (nel Materano ancora oggi), da vari aerofani agro-pastorali, da violino, mandolino, chitarra battente o chitarra "francese", arpa, flauti e organici di banda o "bassa musica". La fondamentale scansione ritmica del ballo era determinata dal tamburello, dal cupa cupa (tamburo a frizione), dal triangolo, castagnole (oggi scomparse nell'uso della coppia) e da altri idiofoni rurali. Dagli ultimi decenni dell'Ottocento in poi si sono poderosamente introdotti negli organici strumentali della pizzica pizzica l'organetto prima e la fisarmonica dopo.

 

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